Di MARCO CODEBO

Lungo la strada che porta all’ospedale Al-Shifa, a Gaza City, Ahmed avanzava a fatica. Per terra c’era di tutto: materassi squarciati, piatti e vetri rotti, bambole e giocattoli, mattoni e calcinacci a perdita d’occhio. Ma non gli toccava solo camminare, che già era difficile. Aveva da spingere una carrozzella con sopra un vecchio: il padre, il nonno, un amico? Di sicuro un malato. Piegato in avanti, stringeva i braccioli della sedia a rotelle per la paura di cadere, di fracassarsi la faccia sulla distesa di detriti che ricopriva l’asfalto.

Ci mise dieci minuti a far duecento metri, Ahmed. Un po’ di qua e un po’ di là fra montagne di rottami, forti le mani a impugnare la maniglie, attento a bloccarsi davanti a una pila di ferraglia o a un ragazzino in corsa verso chissà dove. Polvere e fumo nell’aria, una sirena d’ambulanza dopo l’altra. E poi come tanti tuoni a ritmo serrato, un tambureggiare continuo, sempre più vicino.

Gli occhi fissi sulla gran porta a vetri, Ahmed avanzava a giri e rigiri. Ma pian piano si avvicinava. L’entrata non era più tanto lontana. Si riusciva già a distinguere la faccia di un tizio che si batteva il capo in un dolore senza fine. Intanto, il passeggero della carrozzella aveva rafforzato la presa sui braccioli. Gli serviva l’appoggio per alzarsi pian piano col busto.

Ancora due giri di ruote e Ahmed ce l’ha fatta. Ora sta proprio sotto il grande edificio con su scritto Special Surgery Building, davanti all’ingresso principale. Gira pian piano la sedia a rotelle per mettere l’infermo di fronte al grumo di gente raccolta lì davanti. Il vecchio si è tirato su, a guardare negli occhi le madri e i padri, gli infermieri e le infermiere. Si è tolto la kefiah e sta seduto dritto. Sotto il caftano, ora mezz’aperto, si vede una specie di tunica bianca, abbottonata da cima a fondo. Parla in castigliano:

“Hermanos y hermanas, le agradezco a Dios de estar aquí. Porqué mi lugar es donde hay un pueblo que sufre. Hace ochos siglos, el Santo de quien llevo el nombre llegó a esta tierra sagrada. La suya fue una misión de paz. Cuando se acabó, él regresó a su país. Yo me quedo aquí, hermanas y hermanos. Con ustedes. Para siempre”.

Immagine di copertina da Wikipedia.

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