Pubblichiamo qui la descrizione dell’Archivio de Feo, alla quale segue una breve intervista sul progetto.

Da una discussione tra student* di Filosofia di Bari, mesi fa si è sviluppata l’idea dell’Archivio Nicola Massimo de Feo, che ora si concretizza nella pubblicazione del sito.

Alla base del progetto, c’è la volontà di leggere e discutere collettivamente il pensiero di questo originale interprete del pensiero critico del Novecento, professore di Filosofia morale, riscoprendo una storia dimenticata dell’Università di Bari. Dunque, diffondere e rendere accessibili i suoi scritti – articoli, materiali d’intervento, ricerche, libri – sia con la loro trascrizione che con la digitalizzazione degli originali. A fianco a questi, saranno pubblicati testi (editi o inediti) sul suo pensiero con l’obiettivo di sviluppare analisi declinate al presente, cercando tra la sua cassetta degli attrezzi per affrontare le sfide del nostro tempo. Un lavoro che per noi significa, insieme, indagine storica e contaminazione teorica di de Feo con le analisi contemporanee.

L’Archivio prevede principalmente tre tipi di pubblicazione, tutte a cadenza mensile: gli scritti di de Feo, sotto forma di articolo ed accompagnati da pdf degli originali; nell’intervallo di questi, saranno pubblicati articoli (inediti o editi) dei suoi amici, studenti, compagni e colleghi, assieme ad interviste scritte e/o multimediali ad essi.

Ringraziamo le ragazze e i ragazzi di Scuola Open Source, per averci supportato nella cura del progetto, e in particolare Enrico Corsi.

Come è nato il progetto?

Questa estate, ci siamo confrontati e interrogati su possibili maniere di mobilitare attivamente i saperi che, come student* di filosofia, affrontiamo frontalmente nelle aule dell’Università di Bari. In altri termini, vorremmo innestare la teoria in un’analisi del contemporaneo. Casualmente abbiamo riscoperto gli scritti di Nicola Massimo de Feo, attraverso la lettura collettiva del volume Ragione e rivolta curato da Ottavio Marzocca, che ci è sembrato un’ottima cassetta degli attrezzi per leggere criticamente il presente. Quindi, ispirati dall’ottimo progetto dell’Archivio Luciano Ferrari Bravo, abbiamo pensato che il sito fosse uno strumento adatto per la veicolazione del pensiero di de Feo.

In cosa consiste il lavoro che volete fare?

Innanzitutto, il progetto consiste in un lavoro di archivio: ricercare i testi, rendendo disponibili online a cadenza mensile le trascrizioni e le scannerizzazioni degli originali. Di ognuno di questi, cureremo l’aspetto critico attraverso brevi commenti introduttivi, contestualizzandone le analisi. Per questo, abbiamo allargato il collettivo agli ex allievi di de Feo (Roberto Ciccarelli, Arcangelo Licinio, Ottavio Marzocca e Andrea Russo), suddividendoci in due comitati: quello scientifico, costituito da questi ultimi, e quello editoriale, costituito dagli/dalle student* che si occuperanno del sito e del lavoro teorico. Inoltre, pubblicheremo anche i testi degli interventi di chi, soprattutto negli anni Novanta e i primi Duemila, ha cercato di usare questa cassetta degli attrezzi come un prisma per leggere le trasformazioni di quello che in quella fase si andava definendo come «postfordismo».

Quali i prossimi passi dell’Archivio?

Accanto al lavoro propriamente archivistico, il collettivo cercherà di produrre innesti e convergenze su e con le teorie più recenti. Inoltre, lontani da qualunque velleità di esporre «musealmente» de Feo, cercheremo di dare carne alla teoria attraverso interviste (video e/o trascritte) a coloro che lo hanno personalmente conosciuto, come studenti, colleghi, amici, compagni. Ancora, sarebbe interessante, in un futuro prossimo, organizzare momenti di discussione a partire da incontri, dentro e fuori l’Università, per confrontarci partendo dalla riscoperta di questa «razza di giganti» – per citare la Prefazione di Negri a Ragione e rivolta – che ha saputo attraversare con forza i lunghi «anni d’inverno».

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