Da Radio Onda d’Urto, riprendiamo l’intervista a Beppe Caccia, del collettivo Euronomade, a bilancio di giornate molto importanti per l’affermazione e l’estensione di reali alternative transazionali. L’apparato di militarizzazione durissimo non riesce a contenere la forza dei dimostranti. Almeno 250.000 persone hanno partecipato in vario modo alle manifestazioni, blocchi, cortei che hanno affermato non solo la ricerca di “un altro mondo possibile”, come dicevamo durante il ciclo di movimento ‘no global’, ma anche la determinazione nel difendere ed estendere reti di alternative esistenti e praticate contro la catastrofica impotenza degli stati nazionali, di cui è testimonianza il surreale e contraddittorio comunicato finale del summit.
Da parte del collettivo Euronomade ancora un abbraccio forte a tutt@ e solidarietà piena alle tante e tanti che sono stati in vario modo colpiti dai dispositivi repressivi straordinari visti in opera in questi giorni: sempre più convinti, da parte nostra, che il piano transnazionale è quello che permette ai movimenti sociali di moltiplicare le loro forze e di rompere i tentativi (appunto contraddittori e fragili, come abbiamo visto in questi giorni) di stabilizzazione del quadro neoliberale in atto.