CALL FOR IDEAS.
Il nuovo ratto di Europa: debito, guerra, rivoluzione democratica
Incontro europeo, Madrid, 28 di Febbraio, 2 di Marzo, 2014
Fundación de los comunes, Museo Reina Sofia, nel quadro del progetto “Gli usi dell’arte” della rete dei musei l’Internationale
Partecipano: Antonio Negri, Sandro Mezzadra, Montserrat Galceran, altre persone da confermare.
Dobbiamo dirlo: il progetto dell’Unione Europea è fallito. È la fine della vecchia “Astuzia della Ragione” che aveva cercato di superare la storia tragica del Vecchio Continente attraverso le virtù della cosiddetta “economia sociale di mercato”. Dopo trent’anni, l’Eurocidio emerge come vero volto dell’Unione Europea, incapace di gestire i punti di rottura della propria identità: la caduta del muro di Berlino e il trauma balcano, così come i trattati neoliberali di Maastricht, Schengen, Amsterdam e Lisbona sono stati il terreno su cui ergere, prima, il fiasco della Costituzione Europea e, poi, la dittatura della Troika. Per l’Europa, è arrivato il tempo degli incubi: fascismo e sfruttamento, colonialismo e razzismo si rialzano, dall’oblio al centro del palco, come protagonisti vivi dell’oscurità. La Sovranità e la Nazione diventano il trompe d’oeil che nasconde la Guerra, loro vecchia e fedele compagna. Ce lo ricorda ogni relitto alla deriva nel Mediterraneo, ogni migrante che muore cercando di raggiungere le rive europee.
È un nuovo ratto dell’Europa. Questa volta però non si tratta della violenza divina di Zeus, ma di quella tecnocratica di un gruppo di ricattatori – culminata negli anni della crisi – che tentano di spazzar via la democrazia, i diritti sociali, l’uguaglianza e la fratellanza, frutto delle lotte di emancipazione dei subalterni nella metropoli e nelle colonie. Laddove il mito aveva concepito e cristallizzato la violenza e il saccheggio come forze che domano Europa, lo spazio della crisi oggi, al di là di ogni vittimizzazione, ci permette di inventare un’altra Europa, capace di sfuggire alla violenza e alla disciplina, e di affermare una pratica politica oltre e contro la storia egemone del Vecchio Continente. È l’Europa che si solleva contro la violenza degli Dei europei.
L’obiettivo, in altre parole, non può essere solo quello di fare luce, debolmente e tra le ombre, per poi rimanere nel buio. Si tratta di rompere l’ipocrita separazione tra il dibattito pubblico degli intellettuali critici e l’agire collettivo prodotto, con modi e registri differenti, dalle mobilitazioni sociali in tutta Europa. È giunto il momento di dispiegare un repertorio di pratiche e nozioni che possano proliferare in ogni città e regione del continente per affermare un’agenda comune (ma mai unica) per i movimenti sociali europei.
L’insorgere di queste Europe naturalmente coincide con la reinvenzione dello spazio e dell’identità europea in se stessa. Non può esistere reinvenzione dell’Europa se non attraverso una reinvenzione della libertà e dell’uguaglianza, capace di rispondere ai bisogni, alla creatività e ai desideri di quei nuovi soggetti della cooperazione sociale che abitano questa parte del mondo. Una reinvenzione capace di sfidare i confini istituzionali del processo di integrazione, gettando le basi per nuove costellazioni di cooperazione e solidarietà verso Sud e verso Est.
Insorte contro il tentativo di ratto imposto dall’1%, queste Europe non possono essere più ridotte a disciplina: il presente è il nostro kairos per mostruose metamorfosi. Idre, chupacabras, meduse, aatxes, banshees, golem, madir, borde. Mostruosi discendenti di Gaia: nuovi corpi di Europa, capaci di inventare miti, abitare nuovi territori, incarnare nuovi corpi.
In questa prospettiva, La Fundación de los Comunes (http://www.fundaciondeloscomunes.net) organizza un incontro dal 28 Febbraio al 2 Marzo del 2014, nel quadro del progetto “Gli usi dell’arte” della rete dei musei l’Internationale (http://internacionala.mg-lj.si/index.php), per dare vita a nozioni comuni capaci di tradurre, problematizzare e far proliferare quelle esperienze, attori e iniziative che ogni giorno danno vita ad altre Europe.
Per questo, e con l’intenzione di costruire una agency radicale e sperimentale sul piano europeo, il gruppo promotore della FdlC lancia un “call for ideas” per portare insieme precari, attiviste, nomadi, pensatrici, migranti in uno spazio collettivo di discussionee produzione.
Vi invitiamo a mandarci uno contributo di non più di 300 parole (con oggetto “Call for Ideas”) a ideas@nuevoraptodeeuropa.net. I contributi verranno utilizzati per organizzare, nei prossimi mesi, singoli e collettivi in gruppi di lavoro.
I contributi devono essere inviati entro il 21 Dicembre 2013.
Sono benvenuti contributi di collettivi e soggetti singoli, accademici e non accademici.
Sono benvenuti contirbuti riguardanti le seguenti tematiche:
– Analisi delle elite politiche e finanziarie e sulla governance del continente
– Dittatura finanziaria e rivoluzione democratica in Europa
– Gerarchie spaziali nella costruzione dell’Unione Europea e nuove lotte sullo spazio europeo
– Debito e democrazia in Europa
– 15M, Syntagma, Gezi Park come prefigurazioni di una nuova primavera europea
– Produzione culturale, lavoro cognitivo e precarizzazione nell’Europa dell’austerità
– Migrazioni, movimenti sociali ed Europa postcoloniale
– Comune e democrazia europea
– Difendere il wel-fare, inventare il common-fare
– Tecnopolitica d’Europa: incarnare la rete per inventare l’Europa
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ES
El nuevo rapto de Europa: deuda, guerra, revolución democrática
Encuentro Europeo, Madrid, 28 febrero-2 marzo, 2014
Fundación de los comunes, Museo Reina Sofía, en el marco del proyecto “Los Usos del Arte” de la red de museos europeos l’Internationale
Participantes: Antonio Negri, Sandro Mezzadra, Montserrat Galcerán, otros por confirmar.
Es necesario atreverse a decirlo: el proyecto de la Unión Europea ha llegado a su fin. Es el final de la Europa “Astucia de la Razón” destinada a superar la trágica historia del Viejo Continente a través de la posible virtud de la llamada “economía social del mercado”. Después de treinta años, el eurocidio emerge como la verdadera cara de la Unión Europea, incapaz de hacer frente a las rupturas de su propia identidad: la caída del Muro de Berlín, el trauma de los Balcanes, así como los tratados neoliberales de Maastricht, Schengen, Ámsterdam y Lisboa se han convertido en el fundamento, primero, del fiasco de la Constitución Europea y, después, de la dictadura comisarial de la Troika. Para Europa, este es el tiempo de las pesadillas: fascismo y explotación, colonialismo y racismo están siendo desenterrados del olvido, como un vívido protagonismo de oscuridad, y la Soberanía y la Nación son el trompe l’oeil que esconde la Guerra, su leal y perpetua compañera. Nos lo recuerda cada naufragio en el Mediterráneo, cada migrante que muere en su camino hacia las costas europeas.
Este es el nuevo rapto de Europa. Aunque esta vez no se trata de la divina violencia de Zeus sino de la violencia tecnocrática de una red de rescatadores – en su máximo apogeo durante los últimos años de la crisis- tratando de arrasar la democracia, los derechos sociales, la igualdad y la fraternidad que han sido el resultado de las luchas de emancipación de los subalternos en los espacios metropolitanos y en las antiguas colonias. Allí donde el mito habìa concebido y cristalizado la violencia y el saqueo como fuerza para domar Europa, el espacio de la crisis actual, fuera de toda victimización, permite inventar otra Europa capaz de escapar de la violencia y la disciplina del poder y de afirmar una práctica política más allá y contra la historia hegemónica del Viejo Continente. Europa emerge contra la violencia de los dioses (europeos).
El objetivo hoy, en otras palabras, no puede ser tan sólo vislumbrar una débil luz entre las sombras para posteriormente permanecer en la oscuridad, sino romper la hipócrita separación entre el debate público de los intelectuales críticos y la acción colectiva producida por las movilizaciones sociales en diferentes registros y modos, en toda Europa. Es el momento de desplegar un repertorio de prácticas y nociones capaces de proliferar en cada ciudad y región del continente para afirmar una agenda común (aunque no única) de los movimientos sociales europeos.
La emergencia de estas Europas coincide por supuesto con reinventar tanto el espacio europeo como su identidad misma. No hay reinvención política de Europa sin una reinvención de la libertad y la igualdad adecuadas a las necesidades, a la creatividad, a los deseos de los nuevo sujetos de la cooperación social que habitan en esta parte del mundo. Una reinvención capaz también de retar a las fronteras institucionales del proceso de integración sentando las bases para nuevas constelaciones de cooperación y solidaridad hacia el Sur y el Este.
Sublevadas contra el intento de secuestro impuesto por el 1%, estas Europas no pueden ser disciplinadas jamas: el presente es nuestro kairos para metamorfosis monstruosas. Hidras, chupacabras, medusas, aatxes, banshees, golems, marids, bordas. Monstruos descendientes de Gaia: nuevos cuerpos de Europas, inventando nuevos mitos, habitando nuevos territorios, encarnando nuevos cuerpos.
La Fundación de los Comunes organiza un encuentro del 28 de febrero al 2 de marzo de 2014, en el marco del proyecto “Los Usos del Arte” de la red de museos europeos l’Internationale (http://internacionala.mg-lj.si/index.php), para dar vida a nociones comunes capaces de traducir, problematizar y proliferar aquellas experiencias, protagonistas, iniciativas que, día a día, están construyendo otras Europas.
Por esta razón, y con la intención de construir una agencia radical y experimental a nivel de Europa, la grupo promotor de la FdlC desea realizar una “call for ideas” para reunir a precarias/os, activistas, pensadoras/es, migrantes, nómadas, en un espacio colectivo de discusión y producción.
Por favor, envía un resumen de 300 palabras de tu contribución (con el asunto “Call for ideas”) a ideas@nuevoraptodeeuropa.net. Los textos serán usados para reunir, durante los próximos meses, a autores y grupos en talleres de trabajo.
Fecha límite: 21 de diciembre de 2013.
Serán bien recibidas tanto participaciones individuales como colectivas, sean de autores/as académicos/as o no, que versen sobre alguno de los siguientes temas:
-Análisis de las élites políticas y financieras y de la gobernanza del continente
-Dictadura financiera y revolución democrática en Europa
-Nuevas jerarquías espaciales en la construcción de la Unión Europea y nuevos espacios políticos de luchas
-Deuda y democracia en Europa
-15M, Syntagma, Gezi Park como posibles prefiguraciones de una próxima primavera europea.
-Producción cultural, trabajo cognitivo, precarización en la Europa de la austeridad
-Migraciones, movimientos sociales y Europa poscolonial
-Comunes y democracia europea
-Defendiendo el Estado de bienestar, produciendo el commonfare
-Tecnopolítica de Europa: incorporando la red para inventar Europa.
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ENG
El nuevo rapto de Europa: deuda, guerra, revolución democràtica
The new abduction of Europa: debt, war, democratic revolution
European meeting, Madrid, 28th of February, 2nd of March, 2014
This call addresses collectives and individuals aiming to critically reinvent Europas as a political space of progressive freedom and emancipation. In this sense, we welcome contributions in order to organise a meeting for the collective discussion around themes such as debt, democracy, commons, culture, mobility and technopolitics.
CAST and IT below
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El nuevo rapto de Europa: deuda, guerra, revolución democràtica
The new abduction of Europa: debt, war, democratic revolution
European meeting, Madrid, 28th of February, 2nd of March, 2014
Fundación de los comunes and Reina Sofía Museum, within the framework of the “Uses of Art” project of l’Internationale network of museums
Keynotes speakers: Antonio Negri, Sandro Mezzadra, Montserrat Galceran, others to be confirmed.
We must dare saying it: the European Union project has come to an end. It is the end of the European “Cunning of Reason” that aimed to overcome the tragic history of the Old-Country through the possible virtue of the so called “social economy of the market”. After thirty years, the Eurocide emerges as the truthful face of the European Union, uncapable of dealing with the ruptures of its own identity: the fall of Berlin Wall and the Balkan trauma, as well as the neoliberal treatises of Maastricht, Schengen, Amsterdam and Lisbon became the ground, first, for the fiasco of the European Constitution and, later, for the dictatorship of the Troika Commissaries. For Europe, it is now the time of nightmares: fascism and exploitation, colonialism and racism are turning up, from the oblivion to the stage, as vivid protagonist of darkness, and Sovereignty and the Nation are the trompe l’oeil to hide War, their long-lasting and loyal companion. Every shipwreck in the Mediterranean, every migrant who dies while heading toward the European shores reminds us of this.
This is a new abduction of Europa. Although, this time, it is not about the divine violence of Zeus, but the techocratic violence of a bunch of ransomers – at its peak during the recent years of the crisis – trying to sweep away democracy, social rights, equality and fraternity, resulting from the struggles of emancipation of the subalterns both in the metropolitan space and in the former colonies. Where the myth had conceived and crystallised violence and loot as the taming forces of Europa, the space of the crisis today, out of any victimization, permits to invent another Europa, capable of escaping the violence and discipline of power and of affirming a political practice beyond and against the hegemonic history of this continent. Europa raising herself against the violence of the (European) gods.
The aim today, in other words, cannot be to glimpse just a weak light through these shades for later remaining in the dark, but to break up the hypocritical separation between the public debate of the critical intelectuals and the collective action produced by social mobilisations, in different registers and modes, all around Europe. It is time to deploy a repertoire of practices and notions capable of proliferating in every city and region of the continent to affirm a common (hence not unique) agenda of European social movements.
The uprising of these Europas is of course a matter of reinventing the European space and identity itself. There is no political reinvention of Europe without a reinvention of freedom and equality, capable of corresponding to the needs, creativity and desires of the new subjects of social cooperation inhabiting this part of the world, and capable of challenging the institutional borders of the process of integration by laying the basis for new constellations of cooperation and solidarity toward the South and the East.
Uprising against the attempt of abduction imposed by the 1%, these Europas cannot be disciplined anymore: the present is our kairos for monstruous metamorphoses. Hydras, chupacabras, medusas, aatxes, banshees, golems, marids, bordas. Monstrous descendents of Gaia: new bodies of Europas, inventing myths to be imagined, territories to be inhabited, fleshes to be incarnated.
The Fundación de los Comunes (http://www.fundaciondeloscomunes.net) is organising a meeting from the 28th of February until the 2nd of March 2014, within the framework of the “Uses of Art” project of l’Internationale network of museums (http://internacionala.mg-lj.si/index.php), to give life to common notions capable of translating, problematising and proliferating those experiences, actors, inicitavies that, day by day, are making other Europas.
For this reason and with the aim of building a radical and experimental agency at the Europen level, the FdlC organising team wishes to make a large call for ideas and suggestions to gather precarians, activists, thinkers, migrants, nomads in a collective space of discussion and production.
Please send a 300 words outline of your contribution (with the subject headline ‘Call for ideas’) to ideas@nuevoraptodeeuropa.net. Texts will be used to gather authors and groups in workshops for discussion, organised through out the forthcoming months.
Deadline for abstracts: 21 of December 2013.
We welcome submissions by individuals and collectives, as well as academic and non-academic thinkers. We welcomes abstracts on a range of issues:
– Analysis of political and financial elites and the governance of the continent
– Financial dictatorhship and democratic revolution in Europe
– New spatial hierarchies in the making within the EU and new spatial politics of struggles
– Debt and democracy in Europe
– 15M, Syntagma, Gezi Park as possible prefigurations of a forthcoming European spring
– Cultural production, cognitive labour, precarisation in the Europe of austerity
– Migrations, social movements and postcolonial Europe
– Commons and European democracy
– Defending the welfare, producing the commonfare
– Technopolitics of Europe: embodying the network to invent Europe