Presentiamo qui i materiali che compongono il Quaderno di EuroNomade dedicato al Contropotere. Il Quaderno può essere scaricato cliccando qui.


A cura di SANDRO CHIGNOLA

I Frammenti sulle istituzioni repubblicane  vengono redatti nel momento in cui Saint Just, membro del Comitato di Salute Pubblica e commissario politico al fronte, sperimenta la doppia crisi determinata dalle difficoltà della guerra sulle frontiere esterne e, sul lato interno, dalla marcata erosione del rapporto che lega cittadini e processo rivoluzionario. «La Révolution est glacée»: questa constatazione è il motore del testo. In questione non è perciò solo la politica, Saint Just resta perfettamente fedele al progetto di rigenerazione della società francese, ma lo è il dispositivo – l’interazione tra diritti, costumi e forza dei tumulti – che si tratta di porre in essere per riavviare nell’immanenza del rapporto societario la dinamica della Rivoluzione. Moltiplicare le istituzioni, autentici presidii contro la corruzione e nodi in cui si deposita il diritto all’insurrezione riconosciuto nell’art. 35 della Costituzione del 24 giugno 1793, è per Saint Just quanto si rende necessario per obliterare il formalismo che si compendia nel legicentrismo rivoluzionario e la spoliticizzazione del sociale che ne è l’immediato corrispettivo. Si tratta di porre in essere un contropotere molecolare e diffuso contro la sempre possibile degenerazione del governo, ma anche di istituire un tessuto attivo, politicamente energetico e capace di produrre e riprodurre soggettività, che chi detenga il potere, ancorché rivoluzionario, abbia sempre di fronte a sé come monito e come sfida.

Il testo originale dei Fragments può essere scaricato al link: http://classiques.uqac.ca/classiques/saint_just/fragments/fragments.html

Fonte: L. A. de Saint Just, Frammenti sulle istituzioni repubblicane, Nuova edizione a cura di A. Suboul, Torino, Einaudi, 1952, pp. 191-192.

Terzo Frammento

Se vi fossero costumi, tutto andrebbe bene; occorrono delle istituzioni per purificarli. A questo bisogna mirare; questo solo importa, il resto ne sarà la conseguenza.

Il terrore può sbarazzarci della monarchia e dell’aristocrazia; ma chi ci libererà dalla corruzione?… Delle istituzioni. Non se ne ha il minimo sospetto; si crede di aver fatto tutto il necessario quando si ha una macchina per governare…

Demostene contribuì alla rovina della Grecia. La sua autorità influì sull’opinione in un senso contrario a quello necessario per salvare la patria. Egli si limitò a dare consigli i quali non furono seguiti. La Grecia era corrotta; occorreva una rivoluzione e nuove leggi. Le vecchie non avevano più forza sufficiente contro la forza del genio di Filippo…

Ci sono troppe leggi e troppo poche istituzioni civili. Noi non ne abbiamo che due o tre. Ad Atene e a Roma c’erano molte istituzioni. Io credo che più istituzioni vi sono, e più il popolo è libero. Nelle monarchie ce ne sono poche; meno ancora sotto il despotismo assoluto. Il dispotismo consiste nel potere unico; e scema soltanto via via che ci sono più istituzioni.

Un’istituzione composta di molti membri e un’istituzione composta di un unico membro sono entrambe dispotiche. Nell’una come nell’altra trionfa la volontà particolare, e prevale più l’arbitrio che la legge. Le nostre istituzioni sono composte di molti membri, e sono poche. Bisognerebbe invece che fossero in gran numero e composte di poche persone. È necessario diminuire il numero delle autorità costituite.

Bisogna esaminare il sistema delle magistrature collegiali, come le municipalità, amministrazioni, comitati di sorveglianza, ecc… e vedere se l’affidare le funzioni di questi corpi a un magistrato unico in ciascuno di essi non sia il segreto per uno stabile consolidamento della rivoluzione…

Una legge contraria alle istituzioni è tirannica.

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