Euronomade apre un nuovo spazio, dedicato all’ecologia radicale. Uno spazio nel quale, come in uno scaffale, saranno collocati testi di riflessione critica sull’ambiente. Abbiamo intitolato questa sezione “ecologia radicale” per sottolineare i due concetti che compongono il sintagma. “Ecologia”, come ci insegnavano in tempi non sospetti Félix Guattari e Gregory Bateson (solo per citare due fra i tanti), non è solo una riflessione sulla “natura”, ma è il nome di una comprensione globale che connette la “natura” alle soggettività, alla capacità dell’essere umano di interagire con l’ambiente progettandolo, modificandolo, creandolo, ai modi dell’abitare gli spazi del mondo, alle culture che si distendono su questa scienza in un rapporto di reciproca interazione: è il nome del più generale e globale dei modi di pensare. Ma anche, “radicale”, perché l’ecologia che ci interessa è quella che non parte da un nuovo oggettivismo, non presuppone una natura in sé, magari da ripristinare o restaurare, ma quella che mette in discussione, in favore di un mondo futuro e di una diversa configurazione dei rapporti e delle morfologie sociali, la stessa idea che esista una natura distinta dalle soggettività che al suo interno agiscono. Così come non esiste una natura pacificata, immune da quel conflitto permanente costituito dalle relazioni di potere che costituiscono i soggetti, dalla divisione del lavoro – che facendosi globale non cessa di esistere, ma si fa anzi più aspra e feroce –, dalle molteplici segmentazioni che attraversando la società globale la costituiscono per quella che è. Una riflessione critica sulla natura ha sempre costituito – ce lo dicevano due antichi maestri del materialismo quali Machiavelli e Leopardi – una riflessione sull’essere umano, e sul suo ruolo nel mondo (e, perché no?, sui suoi limiti).
In questo scaffale ospiteremo dunque dei testi “classici”, ovvero testi che hanno ancora qualcosa da dirci, senza preoccuparci del loro essere recenti o lontani. Alcuni nomi (Guattari, Bateson, Leopardi, Machiavelli) li abbiamo già fatti: ad essi aggiungiamo, senza alcuna pretesa di completezza, Chakrabarty e Jason W. Moore, Ghosh e Keucheyan, Haraway e Gorz, e tanti altri. Saranno testi relativamente brevi, con un’altrettanto breve presentazione: lo scopo è di suggerire la (ri)lettura del testo integrale, nei modi e tempi che ogni lettrice o lettore si darà. Crediamo, con modestia, di metterci al servizio di quei movimenti che in molti luoghi, Italia compresa, si stanno mobilitando sui temi del Global Warming e dei Climate Changes.
L’immagine che illustra questa sezione riproduce un’installazione di Noriko Ambe ispirata alle “tre ecologie” di Félix Guattari, a sottolineare una direzione e un legame militante con questo nostro compagno, dal quale tanto abbiamo imparato.
Benedetto Vecchi ha fatto in tempo a incoraggiarci su questo progetto; realizzarlo è un modo per ricordarlo nel modo che ci è proprio: provando a fare un passo avanti.